The Pickwick Papers
Giornalino del Liberty's Ocean | N° 10 | Mese: Marzo | Anno: 2024
Novita' nel circuito? Per questo mese, vi vorrei portare all'attenzione questo nuovo gioco di ruolo ambientato nel mondo di Harry Potter, chiamato Ashes of Death, ambientato circa ai giorni nostri ma con presenza di razze fantasy. Per il Royal ancora non ci sono novità riguardo ad Alita, ma le admin hanno creato, da un po' a dire il vero, un canale Telegram (aperto a tutti e non solo allo staff) per parlarne e in caso si voglia supportare e dare una mano. Se avete piacere, Il Salotto ha aperto una biblioteca dove scaricare libri in formato epub, mobi e azw3. In caso vi interessi, potete leggere questo topic su come fare. Ahhh! Dimenticavo! E' ritornata in pianta stabile (o quasi) la mitica Shizuku dopo davvero non so quanto tempo, anni? Ad ogni modo ha riattivato il suo blog con le sue perle e... spero anche Abc un giorno ;D Un oceano di novita'! Cosa porta di nuovo questo mese? Parto subito col dire che questo mese il Blog ha compiuto la bellezza di 13 anni. Tredici, c'è da crederci?! Ormai è adolescente nella fase puberale! Per tale occasione se volete c'è il topic degli auguri, se volete lasciare un commento, un biscottino, anche masticato QUI. Se volete eh! Innanzitutto la nuova grafica tutta primaverile e quindi via al rosa everywere! Come ha commentato hàaveilla° nel Guestbook: "Il rosa primaverile è passato tra i pirati!" e direi che come frase è azzeccata. Inoltre ho voluto riprovare a rimettere il codice vecchio per le sezioni affiancate, su suggerimento di PatriciaOwen nello scorso numero del giornalino, togliendo l'altro automatico che era più complicato. Più o meno ho messo come una volta, in risalto la zona gallery e le tre di fianco. A tal proposito, ho fatto un cambio di posto tra la bottega e la gallery; infatti Shipwreck Cove (che ora come sottotitolo ha Cafè), è posta di fianco e l'immagine grande è per la galleria. Purtroppo nella tabella non sono riuscita a farci stare un'immagine al posto delle news, dovrei cambiare dimensioni a ogni cambio grafico e non è fattibile. Ho lasciato quindi le news, in attesa di pensare a dove metterle più in vista e lasciare quello spazio per qualcos'altro. Inoltre nella tabella ho inserito il link ai banner con uno piccolo (80x15), mentre nella sidebar al suo posto ho rimesso il link al guestbook, come una volta, sempre su suggerimento di PatriciaOwen. Ho inserito nella sidebar la canzone "Bed Of Roses" dei Bon Jovi. Ho sistemato e aggiornato il topic delle Abilitazioni, rendendole più facili e fruibili di prima. Ho sistemato e aggiornato inoltre la guida alle sezioni, sia per quanto riguarda le descrizioni che le abilitazioni e la disposizione delle sezioni. Ho sistemato e aggiornato sia la descrizione delle sezioni che quelle dei gruppi utenti. Ho sistemato e aggiornato alcune ricette, aggiungendo l'etichetta Approvato e mangiato per quelle provate e pure assaggiate. Ho sistemato e aggiornato i prompt della Lista Role da ruolare, per chi avesse piacere a crearne una nuova. Ho sistemato dei nuovi codici Gdr, in stile social. Con la scrittura vado un po' a rilento, ruolo ancora ma ho smepre più disagio con certa gente, casi umani e come trovarli? Eccomi. Ad ogni modo il tema pirati a me è smepre caro e chissà che riesca a finire il racconto a episodi su quel tema. Sto però ruolando (non qui) a tema sirene, e chissà che magari mi viene qualche idea a tal proposito. Ormai i vecchi pg sono definitivamente out (Francesco de' Pazzi compreso) per cui è probabile che il continuo che avevo scritto non verrà mai alla luce e rimarrà solo un aborto. Ho ancora dei codici da sistemare, cioè sono finiti, ma devo sistemare le immagini e riupparle sul mio account Imgur, forza di volontà a raccolta! Sono 4 codici Gdr scheda e 4 codici rol a tema Harry Potter, ce la potrò fare prima o poi. PhotoPickwick del mese Idi di Marzo L'espressione è famosissima ed è ormai entrata a fare parte nel linguaggio comune, eppure questa ricorrenza si riferisce a un giorno nell'Antica Roma chiamato Idus Martiae, un giorno festivo dedicato al dio della guerra, Marte. La parola Idi deriva dal latino idus, che veniva utilizzato dai romani per indicare la metà del mese. In particolare, si riferiva al 15esimo giorno di alcuni di essi. Ma una specifica data è ormai scolpita nella storia: il 15 marzo del 44 a.C. ovvero la morte di Gaio Giulio Cesare, per tutti Giulio Cesare, uno degli uomini più famosi di Roma. Quel giorno da allora viene anche chiamato Cesaricidio. Il 15 marzo ricorda l'assassinio dell'imperatore, il quale durante una seduta del senato, dopo che in quello stesso anno era diventato dittatore a vita, fu ucciso in modo brutale. Spaventati dal suo potere in aumento e dalla possibilità che potesse autoproclamarsi perfino re (rex in latino), i senatori o pretori decisero di intervenire tramando alle sue spalle. Alla congiura, guidata da Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio, parteciparono circa una ventina di uomini, detti Cesaricidi, che però tutti insieme infersero al dittatore ben 23 pugnalate totali. Egli si accasciò ai piedi di una statua, avvolgendosi nella propria toga, ed emettendo un solo gemito dopo il primo colpo. Celebre però è la frase che Cesare avrebbe rivolto a Bruto, uno dei suoi pupilli: “Tu quoque, Brute, fili mi", che in italiano diventa: "Anche tu, Bruto, figlio mio", simbolo di tradimento. PickwickMusic del mese "La Luna e Marte sono la salvezza del nostro pianeta." Blob nella Terra Jules Verne non aveva ragione nel suo libro "Viaggio al centro della Terra": nelle profondità del nostro pianeta non ci sono creature gigantesche, mari e foreste primitive. C'è però qualcosa che gli studiosi hanno trovato tra i tanti strati che si avvicinano al nucleo terrestre: uno strato che non avevano mai considerato molto, fin ora. Non è però facile studiare qualcosa che non si può attraversare ne analizzare in modo diretto ma solo attraverso il microscopio oppure con le onde sismiche. Come ci si buon ben immaginare, 5.000 chilometri di roccia e metallo fuso non sono una passeggiata e non lo si può mica bucare facilmente. Per esempio, il pozzo superprofondo di Kola, che conserva il record per la maggiore profondità, negli anni 90 raggiunse "solo" i 12,26 km di profondità nello scudo baltico, ma tra le temperature troppo alte e una minore densità delle rocce che incominciavano a comportarsi più come un materiale plastico che solido, resero impossibile continuare oltre. Eppure attraverso diversi studi di circa 100 mila terremoti profondi che attraversano il nucleo, è emersa un'anomalia, proprio adiacente al nucleo, a circa 600 chilometri. Gli scienziati sapevano dell’esistenza di queste strutture fin dagli anni ’80, ma solo adesso, grazie a strumenti che misurano le onde sismiche. Secondo gli scienziati un qualche evento traumatico della storia della Terra ha cambiato lo sviluppo del nucleo. Qualcuno ha detto l'inversione del campo magnetico terrestre. Le due aree misteriosamente dense situate sotto la superficie terrestre potrebbero essere materiali rimanenti del mantello di Theia, che 50 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare, si sarebbe scontrato con il nostro neonato pianeta, un impatto così violento da creare la Luna. Secondo le stime Theia doveva avere all'incirca le dimensioni di Marte, ma non ci sono certezza in questo senso. Queste particolari zone, sono note come grandi province a bassa velocità di taglio o più informalmente come "blob", situati rispettivamente sotto l'Oceano Pacifico e sotto l'Africa occidentale. Questi "blob" sono alti e larghi centinaia di chilometri, di dimensioni continentali, ben 100 volte più alti dell’Everest, il che li rende le formazioni più massicce all'interno della Terra. La cosa più sorprendente è che il "blob" che si trova sotto il continente africano sarebbe di 1000 km, più alto rispetto a quello dell’oceano pacifico. La migliore spiegazione per questa cosa è che il "blob" sotto l’Africa sia meno denso e quindi meno stabile di quello sotto al Pacifico. Il punto debole della teoria però, è che non si sono mai trovati detriti riconducibili a Theia sulla Terra, ed è proprio da questo studio che nasce la domanda: e se i detriti non fossero da cercare sopra la superficie terrestre, ma sotto? Dopo approfonditi calcoli, è venuto fuori che la massa totale della Luna insieme a quella dei "blob", è quasi perfettamente sovrapponibile al mantello di Marte, proprio come le grandezze ipotetiche di Theia, considerando che buona parte del mantello sarebbe sicuramente andato disperso nell'impatto. Dall'altro canto, la subduzione delle placche tettoniche, scivolando verso il mantello e surriscaldandosi potrebbero aver contribuito alla formazione di queste masse. Poiché i due "blob" hanno delle caratteristiche differenti, come emerso da un nuovo studio, non si esclude che entrambi gli eventi possano aver contribuito alla nascita di queste misteriose strutture. Non ci sono certezze, ma se le ricerche continueranno e si riterranno veritiere e attendibili, svelerebbe sia cosa sono i misteriosi "blob" e come sia nata la Luna. Theia o Subduzione? Panoramica da Corinto Crateri su Marte Ci sono molti crateri sul Pianeta Rosso, soprattutto se paragonati alla Terra. Questo è dovuto principalmente alla mancanza di forze atmosferiche e di forti placche tettoniche che hanno interrotto la formazione di tali impatti sul nostro pianeta natale. Però non tutti i crateri presenti su Marte, sono stati causati dal diretto impatto di un asteroide. Un recente studio afferma che molti sarebbero dei "crateri secondari". Lo studio si concentra su un cratere chiamato Corinto, che si trova nell‘Elysium Planitia, 17 gradi più a nord dell’equatore. Si tratta di un cratere giovane per gli standard marziani, pare abbia circa 2,34 milioni di anni. È piuttosto massiccio per essere così giovane, poiché il tempo medio tra gli impatti delle sue dimensioni è di circa 3 milioni di anni. Quindi potrebbe essere il cratere più recente delle sue dimensioni presente su Marte. Con un diametro di circa 14 km e una profondità di 1 km, la sua parte interna è caratterizzata da altri crateri più piccoli che hanno avuto origine in seguito all’impatto. Sembra che fosse pieno di ghiaccio d'acqua al momento dell'impatto, poiché sembrava che ci fosse un certo degassamento del ghiaccio surriscaldato dopo l’impatto. I calcoli hanno indicato un angolo di impatto relativamente ripido di circa 30-45 gradi da un asteroide da nord, di conseguenza il campo di impatto del materiale espulso si trova a sud, in particolare a sud-ovest rispetto al cratere. Grazie ai satelliti in orbita attorno a Marte, gli scienziati hanno raccolto dati e informazioni su piccoli crateri attorno a quello principale, chiamati "ejecta", che hanno trovato in cinque diverse "facies", concentrandosi principalmente su quanto fossero lontani dal cratere principale. I Facies erano più rotondi vicino al cratere principale e più allungati man mano che ci si allontana. Ci sono quasi 2 miliardi di crateri da impatto secondari più grandi di 10 metri causati dal materiale espulso da Corinto, che appaiono fino a 1850 km di distanza da quello principale! Come per la maggior parte delle cose nella scienza, un nuovo record per qualcosa attrae ulteriori ricerche. "Pasqua è una grandissima rottura di uova." Simboli e tradizioni Alcuni simboli pasquali sono talmente tradizionali da essere diventati ricorrenti ogni anno. Questo festa infatti, si è arricchita nei secoli di immagini e riti di cui però si ignora da dove arrivino e il loro significato originale, ben oltre la cristianità. L’uovo e il pulcino L'’uovo e il pulcino rappresentano la nascita di una nuova vita, la morte sconfitta. Anche in altre culture l’uovo è il simbolo universale della vita e della nascita. La tradizione del classico uovo di cioccolato è recente, ma il dono di uova vere, decorate con disegni o dediche, è correlato alla festa pasquale sin dal Medioevo. Nella tradizione balcanica e greco ortodossa l'uovo, di gallina, cucinato sodo, da secoli viene colorato, come tradizione vuole di rosso, simbolo della Passione, ma in seguito anche di diversi colori. In genere durante il giovedì santo, giorno dell’ultima cena, e consumato a Pasqua e nei giorni successivi, ma prima del consumo, in particolare a Pasqua, ognuno sceglie il proprio uovo e ingaggia una gara con i commensali, scontrandone le estremità, fino ad eleggere l'uovo più resistente, come buon augurio. Le colorazioni vengono effettuate attualmente con coloranti alimentari tipici della pasticceria, ma in passato si utilizzavano prodotti vegetali, tra cui la buccia esterna delle cipolle di varietà rossa. L'agnello L’agnello rappresenta il sacrificio. Un simbolo ereditato dalla religione ebraica - il nome Pasqua viene proprio dall’ebraico Pesah - per cui però la celebrazione ricorda la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto grazie a Mosè. La tradizione di mangiare agnelli a Pasqua proviene dai sacrifici della Pasqua ebraica: per gli ebrei è obbligatorio cibarsi della carne di questo animale in ricordo del fatto che Dio, prima d'inviare l’ultima piaga contro gli egiziani per ucciderne ogni primogenito, promise loro la salvezza se i capifamiglia avessero segnato le porte delle loro case con sangue d’agnello. Così facendo il vento divino avrebbe riconosciuto le abitazioni degli ebrei e ne avrebbe risparmiato i figli. La colomba La colomba rappresenta la pace. Rimanda al Diluvio Universale: cessata la pioggia, Noè fece uscire per tre volte dall’arca una colomba. Quando questa tornò portando nel becco un ramoscello d’ulivo, Noè comprese che la pace era tornata tra cielo e terra, dunque era avvenuta la riconciliazione dell’uomo con Dio. Il dolce tradizionale della Pasqua è a forma di colomba già ai tempi di Greci, Egizi e Romani, esso veniva preparato un pane con quella forma. Serviva per le cerimonie sacre e gli si attribuivano proprietà rituali e magiche. Agli inizi del '900 venne lanciata sul mercato la colomba come la conosciamo oggi, che divenne subito simbolo della Pasqua. L'ulivo L'ulivo rappresenta la speranza. Rimanda alla colomba che tornò da Noè, portando nel becco un ramoscello d’ulivo. Noè capì da questo segno che le acque si erano abbassate, che l’ira divina era ormai placata e la terra era di nuovo abitabile. L’ulivo è stato assunto per questo a simbolo di pace per i cristiani. Il coniglio Il coniglio rappresenta il Cristianesimo. La lepre sin dai primi tempi del Cristianesimo era presa a simbolo di Cristo. Il coniglio invece è tra le immagini pasquali più diffuse, tra cui quella del coniglietto che porta le uova. La sua presenza richiama il periodo pasquale nei Paesi nordici e nel mondo anglosassone, soprattutto nel Regno Unito e Stati Uniti, mentre è meno presente nella nostra tradizione. Tuttavia anche questo simpatico animale è richiamato espressamente dalla religione cristiana, dove prima la lepre e poi il coniglio bianco divennero simboli di prolificità e rinnovamento. E dal momento che questo animale cambia il colore del pelo secondo le stagioni calde e fredde, viene indicato anche come simbolo della resurrezione. La campana La campana rappresenta la festa, la gioia con cui i fedeli celebrano la Pasqua. Infatti durante il Venerdì Santo, in cui si ricorda la morte del Cristo, le campane di tutte le chiese rintoccano a lutto, mentre il giorno di Pasqua le campane di tutte le chiese suonano a festa per annunciarne la Resurrezione con i loro rintocchi festosi. Il cero Il cero rappresenta la luce della candela che rischiara le tenebre, per questo, il cero rappresenta anche la resurrezione di Cristo. L'acqua L'acqua rappresenta la purificazione. Elemento di purezza per eccellenza e il mezzo attraverso il quale si compie il battesimo. La notte di Pasqua è la notte battesimale per eccellenza, il momento in cui il fedele viene incorporato alla Pasqua. E nelle altre domeniche in cui si compie questo sacramento, è come se si prolungasse e rinnovasse settimanalmente la domenica per eccellenza, appunto quella di Pasqua. Il fuoco Il fuoco rappresenta il trionfo della luce sulle tenebre, del calore sul freddo, della vita sulla morte. Nella tradizione cristiana, durante la notte di Pasqua viene acceso un fuoco fuori la Chiesa e intorno ad esso si raccolgono i fedeli, accendendo, proprio da quel fuoco, il cero pasquale. La croce La croce rappresenta Gesù e la Cristianità. Sotto l’Impero Romano, la croce era uno strumento di tortura dove il condannato veniva lasciato morire lentamente. Gesù, che viveva in Palestina, una provincia romana, venne condannato a questa fine e dopo la resurrezione, il cristianesimo adottò questo oggetto di dolore e sofferenza e lo elesse come simbolo del loro credo. Dite Cheese? Tra sacro e pagano La domenica di Pasqua è una festa celebrata in tutto il mondo e che onora la risurrezione di Gesù dai morti dopo tre giorni dopo la sua crocifissione. E' una delle poche feste dette "feste mobili", ovvero non ha mai una data precisa, e si verifica in date diverse in tutto il mondo, poiché le chiese occidentali usano il calendario gregoriano, mentre le chiese orientali usano il calendario giuliano. Il giorno di Pasqua dipende quindi dalla luna e può essere fissata tra i mesi di marzo e aprile: se cade a marzo o ai primi di aprile, si dice che la Pasqua "bassa", se invece cade ad aprile inoltrato, si dice che è "alta". L'origine della parola "Easter" sembra prendere il nome da Eostre, un’antica parola che significa "primavera", anche se molte lingue europee usano una forma o l’altra del nome latino per Pasqua "Pascha", che deriva dal Ebraico "Pesach", che significa Pasqua ebraica. Alcuni primi cristiani scelsero di celebrarla nella stessa data di Pesach, che riflette la Pasqua entrata nel cristianesimo durante il suo primo periodo ebraico. Nel 325 d.C., l’imperatore Costantino convocò una riunione dei leader cristiani, e il Concilio decise che la Pasqua dovesse cadere sempre la prima domenica dopo la prima luna piena che segue l’equinozio di primavera. Da allora la Pasqua è rimasta senza una data fissa, ma vicino alla luna piena, che ha coinciso con l’inizio della Pasqua. Solo nell'ottavo secolo, gli anglosassoni avevano adottato il nome per designare la celebrazione della risurrezione di Cristo. Vi sono però diverse teorie, alcune anche legate tra di loro da diverse somiglianze o date di una stessa festa che è cambiata nei secoli. Una teoria è che la storia pasquale della crocifissione e della risurrezione, sia un simbolo di rinascita e rinnovamento e racconta il ciclo delle stagioni, la morte e il ritorno del sole. Proverrebbe perciò dalla leggenda sumera di Damuzi (Tammuz) e sua moglie Inanna (Ishtar), un mito epico chiamato "La discesa di Inanna" trovato inciso su tavolette di argilla in cuneiforme risalenti al 2100 a. C. Quando Tammuz muore, Ishtar afflitta dal dolore, lo segue negli inferi. Qui entra attraverso sette porte e il suo abito del mondo viene rimosso. Nuda e umile viene giudicata, uccisa e poi appesa. In sua assenza, la terra perde la sua fertilità, le colture cessano di crescere e gli animali smettono di riprodursi. Dopo che Inanna è scomparsa da tre giorni, il dio Enki, crea due creature che portano l’albero della vita e l’acqua della vita negli Inferi, aspergendo con essi Inanna e Damuzi, che risorgono, e questi oggetti sacri donano loro il potere di tornare sulla terra come luce del sole per sei mesi. Dopo che i sei mesi sono scaduti, Tammuz ritorna negli inferi con i morti, rimanendo lì per altri sei mesi, mentre Ishtar lo insegue, spingendo il dio delle acque a salvarli entrambi. Così furono creati i cicli della morte invernale e della rinascita primaverile. Nel IV secolo, quando i cristiani identificarono il sito esatto a Gerusalemme dove si trovava la tomba vuota di Gesù, selezionarono il punto in cui sorgeva un tempio di Afrodite (Ishtar/Inanna). Il tempio fu demolito e fu costruita la Chiesa del Santo Sepolcro, la chiesa più sacra del mondo cristiano. Una teoria correlata è che, piuttosto che essere una rappresentazione della storia di Ishtar, la Pasqua fosse in origine una celebrazione di Eostre, dea della primavera, altrimenti nota come Ostara, Austra e Eastre. Celebrata all’equinozio di primavera il 21 marzo, Ostara segna il giorno in cui la luce è uguale all’oscurità e continuerà a crescere. I popoli anglo-sassoni chiamavano il mese lunare corrispondente all'incirca al nostro aprile, Eostre-monath, e in questo periodo celebravano feste in onore della dea Eostre associata a vari aspetti connessi col rinnovarsi della vita quali la primavera e la fertilità. Come il portatore di luce, dopo un lungo inverno buio, la dea era spesso raffigurata insieme con la lepre, un animale che rappresenta l’arrivo della primavera e la fertilità della stagione. Nella mitologia germanica, si dice che Ostara guarì un uccello ferito che ha trovato nei boschi trasformandolo in una lepre. Ancora parzialmente uccello, la lepre mostrò la sua gratitudine alla dea, deponendole delle uova come regali. Per la maggiore, si concorda che all'inizio la Pasqua fosse in origine una festa pagana, la parola stessa Pasqua è di origine sassone, Eastra, la dea della primavera, in onore della quale venivano offerti sacrifici nel periodo di Pasqua ogni anno. La Pasqua è però associata anche alla festa ebraica di Pesach attraverso il suo simbolismo e significato, così come la sua posizione nel calendario. Ben prima dell'avvento di Gesù infatti, il popolo di Israele festeggiava la Pasqua già da molti secoli per ricordare un importante episodio nel Vecchio Testamento, ovvero la parte della Bibbia che accomuna sia ebrei che cristiani. Per convincere il Faraone a liberare gli ebrei dalla schiavitù, Dio mandò 9 terribili piaghe che devastarono l'Egitto, ma nonostante la grande sofferenza che dilaniava il suo regno, il sovrano si ostinò a tenere prigionieri gli Israeliti (gli ebrei). Dio allora mandò un ultima piaga, ma prima di scatenare la sua forza avvertì il profeta Mosè affinché gli ebrei scampassero al massacro: tutte le famiglie ebree avrebbero dovuto macellare un agnello maschio, arrostirne le carne e mangiarle in un pasto frugale. Una volta fatto ciò il sangue degli agnelli, simbolo d'innocenza, servì a marchiare tutti gli stipiti delle porte delle loro case, così Dio avrebbe distinto le case degli egiziani da quelle del suo popolo favorito, risparmiandolo. Quella stessa notte quindi, Dio inviò un alito divino che soffiò attraverso tutto l'Egitto, uccidendo tutti i figli primogeniti che dormivano nelle case non marchiate dal sangue d'agnello. Dopo questa tragedia, il Faraone acconsentì a lasciar andare il popolo ebraico. Ecco perché nella religione ebraica si festeggia la Pesah, che significa "passare oltre", come Dio fece davanti alla porte sporche di sangue d'agnello. Ed ecco perché il cibo tradizionale di questo giorno, che cade di sabato, è l'agnello. Mentre ci sono differenze distinte tra le celebrazioni di Pesach e di Pasqua, entrambe le feste celebrano la rinascita: nel cristianesimo attraverso la risurrezione di Gesù e nelle tradizioni ebraiche attraverso la liberazione degli israeliti dalla schiavitù. "Fiorenza giglio di potenza virgulto primaverile." C'era una volta Firenze Eccoci alla sesta edizione della rubrica! Anche stavolta parleremo della famiglia Pazzi. Non proprio di un personaggio in sè, sebbene un leggendario cavaliere crociato capostipite della famiglia, sarà colui che inizierà la storia, ma parlerà anche di un tradizione fiorentina legata alla Pasqua. L’appuntamento più atteso della Pasqua a Firenze è lo Scoppio del Carro, che si svolge la domenica di Pasqua. Lo Scoppio del Carro è una tradizione nata secoli anni fa e come allora, oggi vede come protagonista il Brindellone, delle pietre focaie e una Colombina. Da dove arriva questa tradizione? Questa tradizione affonda le proprie radici in eventi di natura in parte storica e in parte religiosa. Nel 1097, i coricati al comando di Goffredo di Buglione, duca della bassa Lorena, il cui nome derivò dalla croce rossa cucita sulla spalla destra della tunica bianca che ricopriva l'armatura, partirono per la terra santa e nell'estate del 1099 posero l'assedio alla città di Gerusalemme che espugnarono il 15 luglio. La storia racconta di un giovane fiorentino di nome Pazzino de' pazzi, membro della nobile famiglia Pazzi, che nella Prima Crociata della Guerra Santa del 1099, dimostrò di avere un gran coraggio: egli fu infatti il primo a scalare il muro di Gerusalemme e ad innalzare il vessillo cristiano bianco e vermiglio, tanto da ricevere in dono 3 pietre focaie provenienti dal Sacro Sepolcro. Le pietre che Pazzino portò con sè alla fine della crociata, rappresentano da allora un tesoro religioso molto importante per Firenze, vengono custodite nella Chiesa di SS. Apostoli. Dopo la liberazione di Gerusalemme, nel giorno del Sabato Santo, i crociati si radunarono nella Chiesa della Resurrezione e, in devota preghiera, consegnarono a tutti il fuoco benedetto come simbolo di purificazione. A questa cerimonia risale l'usanza pasquale di distribuire il fuoco santo al popolo fiorentino. Rientrato a Firenze il 16 luglio 1101, il valoroso capitano fu festeggiato e accolto con solenni onori. Dopo il ritorno di Pazzino, ogni Sabato Santo, i giovani di tutte le famiglie usavano recarsi nella cattedrale dove, al fuoco benedetto che ardeva, accendevano rispettivamente una facellina (piccola torcia) per poi andare, in processione cantando laudi, per la città a portare la fiamma purificatrice in ogni focolare domestico. Il fuoco santo veniva acceso proprio con le scintille sprigionate dallo sfregamento delle tre schegge di pietra del Santo Sepolcro. Con l'andar del tempo, lo svolgimento della festa divenne sempre più articolato per cui venne introdotto l'uso di trasportare il fuoco santo con un carro dove, su un tripode, ardevano i carboni infuocati. Non si conosce quando, in sostituzione del tripode, si usarono i fuochi artificiali per lo "scoppio del carro" ma si ritiene che ciò risalga alla fine del Trecento. Alla famiglia Pazzi era affidata l'organizzazione del carro e l'onere delle relative spese. Il privilegio di questa antica famiglia cessò nel 1478, per una provvisione della Repubblica che cacciò i Pazzi dalla città a seguito della famosa congiura ordita da essi contro i Medici. I cospiratori vennero uccisi e la Signoria, per cancellare tutto ciò che era legato alla famiglia caduta in disgrazia, ordinò che non si facesse più lo scoppio del carro mantenendo solo, per tradizione, la distribuzione al popolo del fuoco benedetto, che doveva avvenire fra il battistero e la cattedrale. I fiorentini, però, non gradirono l'abolizione spettacolare dello "scoppio" e cercarono con tutti i mezzi di far revocare la provvisione del governo della Repubblica, e ciò non tanto per rispetto verso la famiglia Pazzi ma perché non volevano che l'offerta del fuoco pasquale ritornasse ad essere effettuata alla maniera semplice usata anticamente, senza più la caratteristica e fragorosa cerimonia oramai divenuta una consuetudine. Pertanto la Signoria ordinò ai Consoli dell'Arte maggiore di Calimala, amministratori del battistero di San Giovanni, di provvedere ai futuri festeggiamenti così come si usava fare prima della congiura. Le tre pietre rimasero inizialmente conservate nel palazzo dei Pazzi e quindi consegnate alla chiesa di Santa Maria Sopra a Porta in Mercato Nuovo, poi ampliata e rinominata come chiesa di San Biagio Nel 1494, la città, scossa dalla predicazione di morale cristiana del frate domenicano Girolamo Savonarola, cacciò i Medici e un'altra provvisione governativa restituì alla famiglia Pazzi i suoi antichi diritti e privilegi, compreso quello dell'organizzazione del carro del Sabato Santo. Questo carro era inizialmente molto più semplice di quello attuale, ed a causa delle deflagrazioni e delle vampate che sopportava ogni anno, a cerimonia avvenuta, doveva essere quasi del tutto ripristinato. Parve quindi giusto ai Pazzi allestirne uno molto più solido ed imponente che dovesse durare per sempre. Fu, dunque, costruito il grande carro del tipo "trionfale" a tre ripiani, che da secoli, se pur più volte restaurato (anche dopo la tragica alluvione dell'Arno del 1966), è ancora in uso. Nel 1785, la chiesa di San Biagio fu soppressa. Dal 27 maggio di quell'anno, le sacre reliquie vennero definitivamente trasferite nella vicina chiesa di Santi Apostoli dove tuttora sono gelosamente conservate in un'apposita nicchia. E oggi? La cerimonia a cui si assiste al giorno d'oggi, non è così diversa da quella del passato bensì propone gli stessi rituali. Il tutto inizia verso le 10 del mattino, un prete stofina le tre pietre focaie di Pazzino le cui scintille accendono la candela di Pasqua; questa a sua volta viene usata per dar fuoco ai carboni che si trovano in un contenitore sul Carro. La processione dopo aver percorso le strade di Firenze consegna il Fuoco Santo all’Arcivescovado davanti a Santa Maria del Fiore, meglio conosciuta come il Duomo. Il Carro viene accompagnato lungo il percorso da una processione con percussionisti e sbandieratori, tutti in abiti storici, anche i funzionari della città ed i rappresentanti del clero. Attorno alle 11, durante la messa, l’Arcivescovo di Firenze accende e fa partire dall’altare la "Colombina" ovvero un razzo a forma di colomba che simboleggia lo Spirito Santo, che correndo lungo un filo raggiunge il Brindellone e lo incendia, accendendo i fuochi d’artificio montati su di esso. Il carro infuocato è uno spettacolo da lasciare senza fiato tanti turisti accorsi solitamente in questo periodo a Firenze per vedere lo spettacolo, ma anche gli stessi fiorentini, che attendono di veder ritornare la Colombina all’altare Maggiore. Secondo la tradizione infatti se la Colombina torna all’altare l’anno sarà positivo, un tempo era auspicio di buon raccolto nei campi. Se siete interessati a conoscere belle altre curiosità sulla città di Firenze, vi rimando alla rubrica: Piccole curiosità su Firenze di Marzo, del Il Giornalino de Il Salotto. Calende e promesse Marzo è il terzo mese dell'anno, ma non è sempre stato così. Nell'antica Roma, fino al 46 a.C. l’anno iniziava con le Calende, il primo giorno di ogni mese nel calendario romano. Da Calende, proviene appunto il nome del calendario. Il primo di marzo, primo giorno del calendario romano, erano quindi le Calende di marzo, conosciute come "Calendimarzo". Le calende non esistevano nel calendario greco, e per questo i Romani, per riferirsi a una promessa rinviata all'infinito, dicevano che era stata "rimandata alle calende greche". Ringraziamenti Con questo piccolo spazio ringrazio tutti di aver letto. I testi sono stati scritti di mio pugno, con il piccolo ausilio di qualche sito di rilevanza per gli aspetti più tecnici e l'onere della veridicità: https://it.wikipedia.org/ www.ilmeteo.net/ www.lanazione.it/ www.laquilablog.it/ www.focusjunior.it/ www.esquire.com/ www.passioneastronomia.it/ www.fanpage.it/ www.passioneastronomia.it/ https://reccom.org/ Per le icon categorie si ringrazia: www.iconarchive.com/ Per le fotografie si ringrazia: www.google.it/ Vuoi contattare la Direttrice per i prossimi argomenti? Lo puoi fare QUI nel topic. Se ti interessa potremo parlarne insieme e avrai i tuoi ringraziamenti nel prossimo episodio! Piccolo spazio pubblicita' |
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Edited by Liberty - 30/3/2024, 21:11