The Pickwick Papers
Giornalino del Liberty's Ocean | N° 08 | Mese: Gennaio | Anno: 2024
Novita' nel circuito? Per questo mese, vorrei segnalare una recente novità nell'ambito dei forum, o meglio, dei Gdr. Il Sailor Land è nato a novembre ma solo recentemente si sta facendo conoscere. E' un gdr proveniente da by chat che, dopo la chiusura a lungo termine, hanno pensato di trasferirsi qui per continuare a giocare. Parla del mondo di Sailor Moon ma tanto altro, ideale per qualcosa di easy ma che non perde la sua vena by chat con la presenza di un master. Conosco due degli admin per cui, se vi piace il genere velo consiglio! Purtroppo per, il Gdr Parasomnia è disabilitato. Mi dispiace perchè era veramente carino, spero sia solo in manutenzione e torni presto attivo. Il Royal sente la mancanza di Alita, mi aggiungo allo staff nel dichiarare che spero torni presto attiva sia lì che sul Pubblicizza. Un oceano di novita'! Cosa porta di nuovo questo mese? Prima di tutto, sono avvenute le premiazioni per il "Il regalo di Natale Contest Grafico" svoltosi dall'01 al 26 dicembre. La vincitrice è Alita, complimenti! Gennaio porta novità, in quanto è stata cambiata la musica con una sull'inverno, che adoro moltissimo, si chiama "Frozen" dei Within Tempation. Anche la citazione nella tabella home è cambiata, da una natalizia con la poesia di Giovanni Pascoli, uno dei miei preferiti, chiamata appunto "Gennaio". Pure l'esposizione banner cambia, le iniziative vengono esposte in sidebar, mentre nella tabella home ritornano i vincitori come una volta. Lo stesso vale per la tabella in fondo, torna lo spazio per le misure più grandi da esporre. Ho anche tolto i tesserini in fade dalla sidebar, avevo chiesto il parere nell'altro numero del giornalino, ma pur non ricevendo risposte, ho deciso di toglierlo in quanto ingombrano per nulla, anzi, ho messo in fondo l'immagine orizzontale. Almeno la sidebar è molto più piccola adesso e ha giusto il necessario. Inoltre, il Guestbook è tornato nella sua sede principale, ovvero nella sezione Port Royal. La sezione Shipwreck Cove rimane invece invariata, mentre sono state aggiornate le Abilitazioni in base a questo cambio. Non è nulla di sostanziale per voi alla fine, solo che ci si deve presentare prima invece che dopo l'abilitazione. Altro cambiamento importante, è dato dai gemellaggi e affiliazioni, volendo affiliarmi solo con portfoli blog etc, mentre tutti gli altri quindi forum generici, grafici e Gdr saranno riservati solo i gemellaggi. Era da un po' che volevo fare pulizia, e ho aggiornato anche il regolamento e chi vuole confermare può farlo QUI. Purtroppo, non è un bel periodo per le role e ho deciso di archiviare definitivamente il Masters Of Florence. Non lo cancello perchè mi piangerebbe il cuore come è stato per l'Outlander Gdr, ma è chiaro che nessuno interessi. Già non c'è vita nella sezione fanfiction, in quanto ormai quasi tutti si dicono impegnatissimi e vanno a ruolare altrove in nuovi gdr vabbè, ci manca solo un gioco di ruolo intero da gestire da sola e in solitudine. Ultimamente non è un buon periodo, ruolare mi piace quanto scrivere, ma volete mettere poter aver un riscontro con un'altra persona, che solo una trama o comunque un racconto scritto solo con la propria mente. Dopo varie batoste, in cui la gente spariva così a random, l'ultima freschissima di oggi, di chi ruola con te ma va a cercare gioco pure con altre player, mentre sta giocando con te (specifico non qua sui forum). E' una cosa così deprimente che davvero, fa passare la voglia di giocare per sempre e la fiducia nel genere di player, e forse pure umano. PhotoPickwick del mese Bisesto e funesto? Per gli antichi romani, l'anno bisestile era un anno infausto, con probabilità perché febbraio era il mese preposto ai riti dedicati ai defunti. Il 21 di quel mese si celebravano i Feralia. con cerimonie pubbliche, sacrifici e offerte sulle tombe dei defunti. In realtà, nell'antica Roma era in vigore il calendario giuliano, ovvero un calendario basato sul ciclo delle stagioni. Il giorno in più si aggiungeva dopo quello che oggi chiamiamo 24 febbraio e che all’epoca era il sextus dies ante Calendas Martias (sesto giorno prima delle calende di marzo). Di conseguenza, il giorno in più diventò bis sextus dies, cioè “seconda volta del giorno sesto”, da cui il nostro aggettivo bisestile. Benché credere che l'anno bisestile sia ovviamente un fatto legato alle credenze popolari, è anche vero che molte delle tragedie della storia avvennero in un anno bisestile: nel 1792 in Francia fu usata per la prima volta la ghigliottina e il 1912 fu l'anno in cui affondò il Titanic. Molti celebri personaggi della storia furono uccisi proprio in un anno bisestile, come ad esempio Gandhi nel 1948, Martin Luther King e Robert Kennedy nel 1968, John Lennon nel 1980. In Italia, il terremoto in Friuli del 1976 accadde in un anno bisestile, così come quello di Messina del 1908 o dell'Irpinia del 1980. Nel 2004 ci fu il tragico tsunami dell'Oceano indiano, nel 2020 scoppiò la pandemia del Covid-19. PickwickMusic del mese "La paura non aiuta e non serve a nulla." Scrittrice in erba Gennaio non è solo un mese di inizio, di nuovi progetti e prospettive ma anche un tuffo nel passato, per non dimenticare. Mai. E proprio per non dimenticare, vorrei tornare a scrivere di donne che hanno fatto la differenza nella storia. Come Amelia Earhart fu la prima aviatrice, dando un esempio che anche la donna può volare, Anne Frank ci regalò un qualcosa di speciale racchiuso in un diario, qualcosa di intangibile ma molto forte: la memoria. Lei avrebbe sempre voluto fare la scrittrice, lasciare nel mondo la sua scia, e a modo suo, anche se non come desiderava, lo ha fatto. E' stata una delle tante ragazze a cui è stato rubato il futuro ma che ha potuto essere fonte di ispirazione. Non la prima forse, non l'unica certamente, ma di sicuro una voce importante. Durante il periodo in cui si rifugiò assieme alla sua famiglia, e successivamente ai Van Pels e a Fritz Pfeffer, nella casa retrostante della ditta Opekta di Otto Frank ad Amsterdam, raccolse per quasi due anni le emozioni di una ragazza che si stava trasformando in donna, con tutte le sue paure, curiosità, pulsioni, desideri, sensazioni e pensieri tra pagine e pagine di scritto. Solo quando udì alla radio e sotto suggerimento del padre, che stavano cercando scritti e diari per avere traccia e memoria di ciò che accadeva appena la guerra sarebbe terminata, Anne cominciò a riscrivere i vari foglietti in qualcosa di più serio e che infine Otto raccolse - e purtroppo editò - formandone il libro che tuti noi conosciamo. Annelies Marie Frank, detta Anne, nacque il 12 giugno 1929, come seconda figlia di Otto Heinrich Frank e di sua moglie Edith Holländer, nella clinica dell'Associazione delle donne patriottiche nel parco Eschenheim, a Francoforte. Aveva una sorella maggiore, Margot Betti Frank, di tre anni e mezzo più grande di lei. Fino ai due anni visse nel quartiere Dornbusch, a Francoforte, in una comunità mista in cui crebbe insieme con bambini di fede cattolica, protestante ed ebraica. Gli stessi Frank erano ebrei riformati, ovvero con meno tradizioni ebraiche praticate, solo Edith era la più credente. Era Otto, che aveva prestato servizio per l'esercito tedesco come ufficiale nella prima guerra mondiale, a invogliare sia Anna che la sorella a diverse letture, anche se quest'ultima risentiva del confronto con Margot, mentre lei era più spigliata ed estroversa, vivace ed a volte irriverente. Nel 1933, con l'ascesa di Hitler, appena iniziarono le dimostrazioni antisemite, i Frank cominciarono a temere per la propria famiglia e qualche mese dopo, Edith si trasferì con le figlie ad Aquisgrana da sua madre. Otto inizialmente rimase a Francoforte, ma in seguito ricevette l'offerta di aprire una filiale dell'Opekta ad Amsterdam e si trasferì. Edith e la figlia maggiore raggiunsero Otto nel dicembre del 1933, Anna nel febbraio 1934. I Frank andarono a vivere in un palazzo condominiale nel nuovo quartiere di Rivierenbuurt, a quel tempo la periferia meridionale della città. Anna venne iscritta alla scuola pubblica montessoriana, scoprendosi molto portata nel leggere e nello scrivere. Tra le amiche più intime di Anna dopo il 1934 si annovera Hanneli Goslar, una delle ultime a vedere Anna nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Il 12 giugno 1942, al suo tredicesimo compleanno, Anna ricevette un quadernino a quadretti bianco e rosso, sul quale cominciò a scrivere in olandese il famoso Diario, inizialmente sotto forma di annotazioni a proposito della scuola e degli amici, ma che poi diverrà un prezioso testimone della sua vita in clandestinità. Il 5 luglio 1942, Margot ricevette da parte dell'Ufficio Centrale per l'emigrazione ebraica ad Amsterdam, un invito a comparire per la deportazione in un campo di lavoro: se Margot non si fosse presentata l'intera famiglia Frank sarebbe stata arrestata. Otto però aveva già preparato un nascondiglio nella casa retrostante (Achterhuis in olandese) l'edificio in cui aveva sede la ditta, seguendo il suggerimento di un suo collaboratore. Era un edificio a tre piani posto dietro al palazzo principale. Al primo piano dell'Achterhuis c'erano due piccole camere con bagno e toilette; di sopra c'erano una camera grande e una più piccola; infine tramite una scala si arrivava al sottotetto. La porta che conduceva a questo che era collegata con una ripida scala all'ingresso degli uffici, nascosta da una libreria girevole. Il 6 luglio 1942, la famiglia Frank lasciò la loro casa per trasferirsi nell'alloggio segreto, lasciando tutto sottosopra con un biglietto in cui dicevano di essere fuggiti in Svizzera per sviare i controlli. Dopo una settimana arrivò anche la famiglia Van Pels, mentre nel novembre 1942, si aggiunse anche il dentista Fritz Pfeffer. Se all'inizio vi era la speranza di rimanervi solo poche settimane, alla fine gli 8 abitanti convissero in quel retrocasa di quasi 50 m² per due anni. Anna durante la clandestinità, fu spesso in conflitto con Pfeffer, col quale divideva la stanza e che quindi disturbava la sua privacy. Litigò spesso anche con sua madre, sempre più disperata e senza speranze, mentre il padre Otto faceva spesso da mediatore. Per Anna era dura perché, essendo all'inizio della sua adolescenza, si trovava rinchiusa con i genitori e obbligata a comportarsi in modo rigido e disciplinato. Inoltre, per lei in quella casa non vi era nulla di speciale, se non la sera, quando finalmente andava in soffitta da Peter, per il quale provava un sentimento d'amore da lui contraccambiato e che sfociò in un bacio sui capelli, fra la guancia e l’orecchio, e il giorno dopo perfino in un bacio sulle labbra, che però sarà anche l'ultimo. Dopo questo, Anna si richiuse a riccio, disprezzando Peter poiché senza obiettivi, mentre lei, con già la mente di una donna, voleva far sbocciare i propri sogni. Pochi mesi dopo, la mattina del 4 agosto 1944, attorno alle 10, la Gestapo fece irruzione nell'alloggio segreto, e tutti i residenti della casa sul retro vennero arrestati, ancor prima di capire cosa la vita potesse riservare a ognuno di loro. Il 3 settembre 1944 Anna e gli altri clandestini furono caricati sull'ultimo treno merci in partenza per Auschwitz, dove giunsero tre giorni dopo. Margot e Anna passarono un mese ad Auschwitz-Birkenau e vennero poi spedite a Bergen-Belsen, la loro destinazione finale. Anna morì il giorno dopo sua sorella Margot per tifo esantematico. La data della morte non è nota con certezza: si presume tra la fine di febbraio e l'inizio del marzo 1945. Purtroppo anche il suo Peter non sfuggì a quell'odio disumano: fu aggregato a una marcia della morte il 16 gennaio 1945 che lo portò da Auschwitz a Mauthausen, dove morì appena tre giorni prima della liberazione, avvenuta il 5 maggio seguente. Ci sarebbe tanto da dire su di lei. Non mi dilungherò oltre sulla vita di Anne, ma vorrei solo lasciare una nota finale su quello che ha lasciato a me. Ero solo una bambina quando cominciai a leggere alle elementari il diario di Anne Frank. Mi ricordo la scritta enorme nera nella parte superiore di una copertina bianca mentre sotto campeggiava la fotografia di questa ragazzina dal viso vispo e dolce. Ce l'ho ancora. Non ricordo tutto di quel che lessi, so solo che mi rimase impresso e che mi spronò a scrivere, pensando un giorno che quello che scrivevo sarebbe interessato a qualcuno, proprio come era successo ad Anne. Ad oggi, non credo che riuscirei a leggerlo senza probabilmente piangere, però, cercò ancora notizie sulla sua vita, qualche aneddoto o informazione raccontato da chi l'ha conosciuta. Mi sarebbe davvero piaciuto vederla famosa, leggere suoi saggi e forse poesie. Chissà, forse le avrebbe fatto piacere sapere che non sarebbe stata dimenticata, che alla sua vecchia scuola conservano ancora un banco in un angolo per ricordarla, con una vecchia fotografia di lei da piccola. O che su di lei si siano fati atti teatrali, perfino film tv e in uscita, un cartone animato. Però, di lei rimane solo quello che scrisse in quei due lunghi anni, scrivendo alla sua cara Kitty, lasciando la speranza che tutto può cambiare, che il mondo possa davvero divenire un posto migliore, proprio come lei si augurava. Anne Frank La vita e' bella Una storia semplice Di recente, ho trovato per caso una vecchia intervista di Roberto Benigni in cui spiegava qualcosa in più riguardo al bellissimo film chiamato "La vita è bella", diretto e interpretato da lui nel 1997. Riassumendo un poco, film molto apprezzato ed elogiato, soprattutto all'estero, con la sua musica tematica indimenticabile, parla dell'amore tra un uomo la donna che va oltre i pregiudizi antisemiti, e l'amore di questo padre che cerca di proteggere il figlio dagli orrori dell'Olocausto facendogli credere che tutto ciò che vedono sia parte di un gioco, per vincere il meraviglioso premio finale, un carro armato vero. Tuttavia si crearono delle polemiche per la sua nota divertente pur trattando di un argomento serio come la Shoah e lo sterminio degli ebrei. Benigni al riguardo, pur scusandosi per chi fosse rimasto sconcertato da questa pellicola dal tema così drammatico portato con semi ironia come solo lui sa fare, disse che ricevette centinaia di lettere di testimoni e sopravvissuti, che raccontarono la loro storia. Soprattutto donne che, mentre accompagnavano le mamme e i bambini dal treno in arrivo al campo di concentramento, pur sapendo la fine che avrebbero fatto, li portavano mano nella mano, cantando e giocando per loro per distrarli, cercando di proteggere quelle piccole anime dagli orrori dell'Olocausto, mentre camminavano verso le camere a gas, verso morte sicura. Se non si può scegliere il destino, si può scegliere di dare un senso alla propria vita e alla propria morte e su questo non c'è nessun potere che possa trionfare su questo. E quelle persone nei campi di concentramento - dice Benigni - non hanno potuto scegliere il loro destino, ma hanno dato un senso a quello che gli è accaduto. Un senso straordinario, irripetibile e incalcolabile. Mi hanno colpito tantissimo e sue parole. Ed è anche un po' il tema principale del film, parla d'amore sì, ma vuole anche far passare che la vita è straordinaria e degna di essere vissuta, fino in fondo. Perchè l'orrore è talmente tanto e non cambia, ma invece meno è, meglio è, per far si che il male non vinca. Non sempre quantomeno. "Chi fabbrica d'inverno, fabbrica in eterno." Bolle di ghiaccio Durante l'inverno, nelle aree più settentrionali del pianeta, per esempio in Alaska, Canada e Siberia, sotto la superficie di molti laghi ghiacciati compaiono bolle tondeggianti, costituite da metano, che danno vita a uno spettacolo sorprendente. Ma perchè succede? Negli ultimi anni il riscaldamento, ha fatto si che il disgelo sia diventato sempre più rapido, creando delle depressioni da cui si creano dei laghetti alimentati dal permafrost, il terreno sempre congelato costituito da ghiaccio, materiali rocciosi e materia organica, i cui strati non hanno mai subito scongelamento dall’ultima era glaciale, circa 10.000 anni fa. Questo fenomeno avviene purtroppo a causa del disgelo, il quale non fa rilasciare solo acqua, bensì anche organismi morti che formano appunto il suddetto permafrost. La presenza di materia organica sui fondali, nelle regioni artiche è molto abbondante, anche se può accadere perfino sotto il fondo dell’oceano, a patto che ci siano le temperature minime utili, ovvero ai poli del Pianeta. Con l'aumento delle temperature, questi resti si ritrovano a contatto con i microrganismi che, decomponendoli, liberano il diossido di carbonio e metano. Proprio il metano risale dal fondale sotto forma di bolle, che pian piano salgono in superfice. Una volta a contatto con gli strati d'acqua più superficiali e freddi del lago, queste bolle ghiacciano impilandosi una sopra l’altra in pile verticali. Di sicuro bello da immaginare o vedere, ma meglio non vederne mai una di queste sprigionarsi dai ghiacci essendo che si parla di miliardi di tonnellate. Le bolle infatti, possono essere anche molto pericolose, in quanto il metano è infiammabile e altamente tossico. In primavera col disgelo si formano con facilità crepe da cui può fuoriuscire il gas. Essendo un potente gas serra, il metano emesso in grandi quantità dal disgelo del permafrost è in grado di amplificare in modo notevole il riscaldamento globale. Un team internazionale di ricerca infatti, durante una spedizione nei mari a nord della Russia, ha registrato quantità di metano dalle 4 alle 10 volte superiori a quelle normali. Da alcune zone si potevano osservare bolle di metano fuoriuscire dall'acqua, come in una pentola, entrando direttamente in atmosfera. Di recente, l'Università dell’Alaska a Fairbanks, e collaboratori, ha presentato un metodo per rilevare da satellite queste emissioni, utilizzando un radar ad apertura sintetica (SAR) che riconosce la presenza di bolle di metano nella superficie ghiacciata dei laghi dell'Alaska. Le bolle ghiacciate, infatti, rendono più riflettente questo ghiaccio, per cui la presenza di metano intrappolato in quello strato superficiale si può stimare anche dallo spazio. Ciò consente di ottenere una stima più affidabile delle emissioni di metano alle alte latitudini e di rilevare le differenze tra le misure a terra e in atmosfera. L'esempio più lampante di questo fenomeno è l'Abraham Lake, in Canada. Nel 1972 la TransAlta Corporation costruì una diga, la diga BigHorn, sul fiume North Saskatchewan nella provincia canadese dell'Alberta, Canada. La compagnia creò assieme alla diga anche un bacino artificiale, battezzato in seguito Lago Abraham. ha una superficie di 53.7 km² e una lunghezza di 32 km, il più grande nello Stato dell'Alberta. Durante l'inverno, quando il lago si congela, crea uno specchio d’acqua mozzafiato grazie alle bolle di ghiaccio sotto la superficie, facendo diventare il lago celebre meta turistica grazie a questo particolare fenomeno. Dite Cheese? Fame invernale Quando siamo nei mesi invernali e fa freddo, sembra che il senso di fame che sentiamo sia più forte rispetto ai mesi più caldi e può capitare che il nostro corpo richieda quindi più cibo. Perchè succede? C'è una risposta? Sì e pure di base scientifica. Il senso della fame è regolato da alcuni ormoni periferici, prodotti dagli organi quando mangiamo. Questi ormoni, si legano ai neuroni anoressigenici, che giungono fino all'ipotalamo, un nucleo centrale del cervello per la regolazione di molte sensazioni e funzioni fisiologiche. L'ipotalamo risponde creando un ormone associato alla sazietà, che blocca la sensazione di fame. Mentre se siamo in carenza e non abbiamo mangiato, gli organi segnalano, con ormoni diversi, ai neuroni oressigenici, che arrivano anch'essi all'ipotalamo, inducendo con altri neuroni, sempre quelli oressigenici, alla secrezione di neuropeptidi che stimolano la produzione degli ormoni associati alla fame. E quindi sentiamo fame. Ok, è colpa dell'ipotalamo. Si ma col freddo tutto ciò che cosa c'entra? Beh, l'ipotalamo regola anche il freddo, indi per cui, alcuni neuroni si attivano solo durante il freddo. Il nostro corpo reagisce al freddo, mandando dei segnali alla stazione della fame nell'ipotalamo, il quale aumenta l'attività dei neuroni oressigenici che a loro volta stimolano la produzione degli ormoni associati alla fame. Oltretutto, il freddo produce una maggiore contrazione dei muscoli per compensare l'abbassamento della temperatura, con conseguenza un aumento dell'attività metabolica e quindi una maggiore assenza di nutrienti nel sangue. Ciò attiva i neuroni oressigenici. Insomma, tutto è collegato! "Molti muoiono a Firenze non avendo potuto nascerci." C'era una volta Firenze Eccoci alla quarta edizione della rubrica! Con l'anno nuovo, non voglio parlarvi di un Medici, bensì di un Pazzi, del quale il 28 gennaio cade proprio il suo 580° compleanno. Francesco di Antonio de' Pazzi nacque a Firenze il 28 gennaio 1444. Egli era il terzo figlio di Antonio de’ Pazzi, bancario e imprenditore navale, e di Nicolosa degli Alessandri, di nobile famiglia. Aveva anche due fratelli: Giovanni, di cinque anni più grande, e Guglielmo, più vecchio di sette. Il 19 gennaio 1445, a nemmeno un anno, perse il nonno paterno Andrea, il quale lasciò in eredità gli affari marittimi al figlio Antonio. Nel 1458, a quattordici anni, Francesco perse il padre. Rimase sotto la guida dello zio paterno, appunto Jacopo de’ Pazzi (rimasto a capo della famiglia dopo la morte di Antonio e in seguito la morte di Piero nel 1464), insieme ai due fratelli e ai cugini, figli dello zio Piero. Accatastato con i fratelli maggiori nel quartiere di S. Giovanni, viveva nel palazzo di famiglia, fatto costruire tempo addietro dal nonno. Possedeva inoltre insieme ai tre fratelli, un podere in campagna, vicino a Fiesole. Loro era anche la cappella, fu anch’essa fatta costruire dal nonno Andrea, vicino alla basilica di Santa Croce. Nell'agosto del 1460, il fratello Guglielmo contro il volere dello zio, che lo diseredò dalla famiglia dei Pazzi, sposò Bianca de Medici (sorella di Lorenzo il Magnifico), con la quale ebbe ben sedici figli. Ciò diede il via a un odio profondo tra le due famiglie, già vivo da anni. Anche Francesco, come buona parte dei Pazzi, odiava il dominio dei Medici sulla città. Anche Francesco, come buona parte dei Pazzi, ma soprattutto sotto l’influenza di Jacopo, cominciò a odiare il dominio dei de’ Medici sulla città, de facto i signori di Firenze. Sotto la guida dello zio, Francesco sviluppò le sue arti di banchiere che incrementò quando nel 1462, a diciotto anni, partì per Roma, dove vi rimase fino all’anno successivo. Fu però già dal 1472, quando le cariche dei priori furono rifatte e con complicità dei Medici, i Pazzi furono esclusi che la diatriba tra Pazzi e Medici si accese. Ciononostante, fu Giovanni, una delle cause scatenati della congiura, da poco come membro dei Priori delle Libertà, morì il ricchissimo suocero Giovanni Borromei, il quale aveva stabilito che le sue sostanze pervenissero in eredità alla figlia Beatrice e, di conseguenza, a Giovanni dei Pazzi suo marito. La disposizione scatenò il disaccordo di Carlo Borromeo, nipote del defunto, che aspirava all’eredità dello zio. Ad avallarne le pretese di Carlo intervenne il Magnifico che, fece emanare una legge con cui si vietava alle figlie di ereditare i beni del padre alla presenza di nipoti maschi. Così, il patrimonio destinato in origine ai Pazzi finì per essere assegnato al nipote Borromeo. Questa disavventura viene in genere indicata come una delle possibili scintille che portarono i Pazzi a congiurare contro i Medici. I motivi di conflitto tra i Pazzi e Lorenzo, erano però numerosi: la ricchezza dei primi e il potere del secondo davano origine a continui attriti, i Pazzi erano sdegnati per non aver ricevuto da Lorenzo onori adeguati al loro status, e di eco, costui, aveva il timore che costoro accumulassero troppo potere. Inoltre, nel 1473 Papa Sisto IV chiese un prestito alla banca medicea per acquistare Imola, per il nipote Girolamo Riario, ma quando Lorenzo si rifiutò, essendo Pisa oggetto delle mire espansionistiche dei Medici, il Papa chiese ai Pazzi, i quali rivelarono anche le intimazioni del Magnifico di non dare credito al Papa. A dicembre 1473, furono i Pazzi a concedere il prestito. Nel 1474, il Papa diede Pisa, città che voleva l’indipendenza da Firenze, a Francesco Salviati, alleato dei Pazzi. Offeso, Lorenzo bloccò l’ingresso a Pisa a Salviati per un anno, mandando in carica un Orsini. A Luglio dello stesso anno, Sisto IV sostituì i Medici come banchieri pontifici, mettendovi al loro posto i Pazzi. Tra il 1474 e il 1476, Francesco da banchiere divenne tesoriere pontificio, e infine il responsabile della gestione della Depositeria Apostolica del Papa. In questo periodo, la famiglia dei Pazzi raggiunse l'apogeo del prestigio. Nel 1475, Antonio, figlio dello zio Piero, fu nominato Vescovo di Sarno in Campania. La carica, voluta da Re Ferdinando, fu concessa senza il consenso del governo di Firenze e soprattutto dei Medici. Questo fatto, infatti, non piacque per nulla a Lorenzo. Queste disavventure, potrebbero essere delle possibili cause che portarono i Pazzi a congiurare contro i Medici in modo definitivo, con gravi conseguenze per le due famiglie. Nel 1477 il complotto cominciò a prendere forma: Francesco tornò da Roma e convinse gli altri a prenderne parte, tra cui lo zio Jacopo. Francesco infatti, è ancora ricordato per un fatto importante sia della storia fiorentina che di quella italiana: la Congiura dei Pazzi. Il 26 aprile 1478, infatti, Francesco fu uno tra i principali organizzatori della Congiura insieme a suo zio Jacopo Pazzi, al mercante Bernardo Bandini Baroncelli, e al condottiero Giovan Battista Montesecco per conto di Papa Sito IV. Il condottiero però, non essendo un sicario, si rifiutò categoricamente di compiere un atto tanto efferato, per di più in una chiesa e durante una funzione religiosa; fu sostituito dal presbitero Stefano da Bagnone e dal vicario apostolico Antonio Maffei da Volterra, che tentarono di assalire, senza successo, alla vita di Lorenzo il Magnifico. Alla congiura, partecipò attivamente anche l’Arcivescovo di Pisa Francesco Salviati, che insieme al noto scrittore e studioso di musica classica Jacopo di Poggio Bracciolini cercò di prendere possesso della Signoria. Partecipò anche il cugino di Salviati, il Signore di Imola Girolamo Riario (che aveva come zio materno Papa Sisto IV), pronto fuori dalle mura di Firenze con un’armata. Ci fu sicuramente anche l’appoggio monetario e di soldati da parte di Papa Sisto IV, il Duca d’Urbino Federico Montefeltro e del re di Napoli Ferdinando "Ferrante" d’Aragona. Fu Francesco, che attirò in chiesa Giuliano, fratello di Lorenzo il Magnifico, andando con Bernardo Bandini a prenderlo a casa. Si riporta come lo abbracciò per vedere se portasse una cotta di maglia di ferro a protezione, che purtroppo però non indossava. E infine, fu sempre Francesco, dopo il primo colpo al petto al petto a Giuliano da parte del Bandini, a dare le famose 19 coltellate e una ferita mortale alla testa che uccisero il Medici, durante la Santa Messa della Domenica Pasquale in Santa Maria del Fiore, officiata da Raffaele Sansoni Riario (nipote di Girolamo, suo zio materno, e pronipote di Sisto IV). Nell’impeto, Francesco si pugnalò alla coscia accidentalmente nel momento di uccidere Giuliano, ma ciò non gli impedì di scappare, uscendo dalla porta laterale sud della chiesa, arrivando zoppicante fino a casa mentre lasciava una scia insanguinata dietro di sé. Anche Guglielmo, fratello di Francesco, era presente durante la congiura, ma scappò verso la porta nord, urlando che non centrava nulla, raggiungendo palazzo Medici in via Larga, dalla moglie Bianca. I due fratelli non si rividero mai più. Francesco, per via delle gravi ferite a una gamba, fu allettato. Fu stanato da casa e trascinato via da Palazzo Pazzi, grazie all’intervento di Piero Corsini, e fu trascinato via da Palazzo Pazzi mente la folla lo linciava. Infine, interrogato dagli Otto di guardia, a differenza di Montesecco o di Salviati, si rifiutò di proferir alcuna parola di confessione. Anzi irriducibile durante tutto il breve processo, cui partecipò anche Lorenzo, rinforzò il proprio odio e pensiero anti-mediceo e che non provasse rimorso e l’inimicizia tra Medici e Pazzi. Lo giustiziarono da una finestra del Palazzo della Signoria, attraverso l’impiccagione pubblica con Francesco Salviati e Jacopo Bracciolini, poche ore dopo l’attentato. Aveva solo trentaquattro anni quando morì. Il suo corpo penzolò per giorni da una finestra della Signoria; fu poi lasciato cadere dal Palazzo, tagliato e lacerato e infine oltraggiato dai fiorentini. Ventitré giorni dopo il suo cadavere fu gettato in Arno. Non mi dilungherò sulla fine di ogni famigliare di Francesco, perchè verrà spiegato bene nel numero di aprile. Vi basta sapere che tutti i membri sopravvissuti della stirpe dei Pazzi, compresi cugini lontani, dovettero cambiare il loro cognome e lo stemma entro sei mesi e quindi registrare le modifiche o diventavano dei ribelli, nonostante il mandato previsto dalla legge, che consentiva ai cittadini di uccidere i ribelli a vista e con impunità. Il nome Pazzi e tutte le loro insegne scomparve da Firenze. La legge draconiana del 23 maggio 1478, così straordinaria, durò per i tre anni successivi, tuttavia Lorenzo attenuò l'inseguimento delle donne Pazzi, ma non cedette alle questioni riguardanti la ricchezza della famiglia, la soppressione dei loro simboli civici o la loro cancellazione politica. Guglielmo, sebbene non coinvolto nella cospirazione, egli fu esiliato da Firenze con tutta la famiglia ed escluso da qualsiasi carica politica per più di quindici anni. Solo nel 1495 lo troviamo di nuovo in città con qualche ruolo politico. Giovanni invece, a causa della congiura, sebbene non coinvolto nella cospirazione, fu comunque imprigionato nel carcere di Volterra, dove mori pochi anni dopo (1481). Sua moglie, Beatrice, tentò di farlo evadere nel 1480, ma venne scoperta e a sua volta imprigionata. Fu padre di Raffaele de Pazzi, un condottiero d'esercito italiano. La sentenza contro i fratelli e i cugini Pazzi, incarcerati a vita nella torre di Volterra, fu commutata nell'aprile del 1482 a pena di perpetuo esilio fuori dall'Italia. Infine, il divieto contro il matrimonio con le donne Pazzi fu revocato. Alcuni articoli o alberi genealogici, segnano che Francesco ebbe almeno 4 sorelle: Camilla, Antonia, Celesta, Maddalena, Caterina ed Elisabetta, come anche che Francesco nel 463, a diciannove anni, sposò Novella Foscari (figlia del commerciante veneziano Andrea Foscari e della fiorentina Catalina Baldovinetti) di soli sedici, con la moglie ebbe ben cinque figli: Vieri (1464), Viola (1465), e i gemelli Firenze Fiorenza e Florentia (1467). Questo non so se sia vero, poiché tali alberi genealogici segnano Novella come sposa di un uomo scozzese, Alexander Stewart II con il quale ebbe altri tre figli. Non si sa che fine fecero, tuttavia la figura di Francesco è rimasta nell'ombra, ma ha affascinato molti storici e scrittori. Hannibal Lecter, nel libro e nel film Hannibal, ricorda la sua morte e ne incontra un ipotetico discendente, l'ispettore capo Rinaldo Pazzi; mentre il videogioco Assassin's Creed lo identifica come il cattivo da sconfiggere. Francesco appare nella serie Tv Da Vinci's Demons, interpretato da Elliot Levey, e nella seconda stagione di Medici: Masters of Florence , interpretato da Matteo Martari. Se siete interessati a conoscere belle altre curiosità sulla città di Firenze, vi rimando alla rubrica: Piccole curiosità su Firenze di Gennaio, del Il Giornalino de Il Salotto. Citta' piu' fredda Qual'è la città più fredda al mondo? Ve lo siete mai chiesti? Ebbene la risposta è la città di Yakutsk, che si trova in Siberia Orientale, in Russia. Yakutsk è una città portuale russa che si trova sul fiume Lena, nel nord-est della Siberia, che in inverno può raggiungere i -60°C. Non è però un paese desolato, qui vivono bensì circa 336 mila persone. In realtà in Siberia Orientale esistono paesi ancora più freddi, così piccoli da non poter essere definiti "città". È il caso del villaggio di Oymyakon, di circa 500 persone, che nel 1924 registrò il record di -71,2°C, guadagnando il primato di luogo abitato più freddo. Ringraziamenti Con questo piccolo spazio ringrazio tutti di aver letto. I testi sono stati scritti di mio pugno, con il piccolo ausilio di qualche sito di rilevanza per gli aspetti più tecnici e l'onere della veridicità: https://it.wikipedia.org/ www.geopop.it/ www.udinetoday.it/ www.055firenze.it/ www.geni.com/ www.imperialbulldog.com/ https://energycue.it/ Per le icon categorie si ringrazia: www.iconarchive.com/ Per le fotografie si ringrazia: www.google.it/ Vuoi contattare la Direttrice per i prossimi argomenti? Lo puoi fare QUI nel topic. Se ti interessa potremo parlarne insieme e avrai i tuoi ringraziamenti nel prossimo episodio! Piccolo spazio pubblicita' |
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Edited by Liberty - 30/3/2024, 21:06